Anche in altri Paesi europei i cittadini possono avvalersi di alcune agevolazioni fiscali per sostenere la Chiesa Cattolica. In Spagna , fino al 1990 era in vigore un sistema misto: oltre all'assegnazione del finanziamento statale (una somma ricavata ogni anno dal proprio bilancio), veniva messa a disposizione una quota del gettito Irpef di ciascun contribuente (5,239 per mille) che poteva decidere di indirizzarlo alla Chiesa o ad altri scopi di carattere sociale a gestione statale, esprimendo la propria volontà al momento della dichiarazione dei redditi. A partire dal 1991 il finanziamento diretto dello Stato alla Conferenza Episcopale Spagnola è scomparso per lasciare il posto solamente alle scelte operate dai cittadini. Nella Germania Federale la Chiesa Cattolica si regge sulla cosiddetta tassa per la Chiesa: chiunque si professa cattolico è obbligato a pagare una tassa pari al 9% circa della propria Irpef che viene ripartita fra le 22 diocesi. I cittadini possono sottrarsi a tale obbligo con un atto di rinuncia alla fede, compilato davanti ad un ufficiale di stato civile. Consistenti sono inoltre le sovvenzioni statali per la costruzione e la manutenzione di strutture appartenenti alla Chiesa. In Belgio , invece, vige ancora il vecchio Concordato Napoleonico (1801): è il Ministero della Giustizia che paga gli stipendi a tutti i parroci e i vicari delle parrocchie più grandi, erogando inoltre anche le pensioni ai sacerdoti che non svolgono più alcuna attività pastorale. I diversi comuni intervengono per ripianare l'eventuale deficit della Fabrique d'Eglise, un'istituzione civile che si occupa delle spese per il culto. La Chiesa francese vive dal 1905 esclusivamente sulle libere offerte dei fedeli: in quell'anno venne infatti abolito il regime concordatario e sancita la separazione fra Stato e Chiesa. Le entrate della Chiesa francese provengono in parte dalle donazioni delle famiglie in occasione di battesimi, matrimoni, funerali; oppure dalle collette e dalle offerte per le messe; oppure dalla campagna annuale denominata Denier de l'Englise (obolo della Chiesa), durante la quale tutti i cittadini sono invitati a versare la propria offerta. Le offerte possono essere dedotte dal reddito imponibile del contribuente fino al 5% del reddito stesso. Infine, in Gran Bretagna , la Chiesa Cattolica è considerata un'associazione volontaria, con un proprio regolamento interno ed è equiparata alle società di beneficenza: le diocesi, le parrocchie cattoliche, gli istituti religiosi non pagano le tasse poiché rientrano tra gli enti senza scopo di lucro. Possono chiedere inoltre un'esenzione fino al 50% dei contributi dovuti alle amministrazioni regionali e locali, naturalmente solo e soltanto per opere che rientrino tra quelle proprie degli enti a scopo di beneficenza. | "Offerte deducibili per il sostentamento del clero" è un'espressione che circola dal 1989, cioè da quando questa nuova possibilità di sostegno economico alla Chiesa è entrata in vigore. Le offerte fatte dalle persone fisiche a favore dell'Istituto Centrale per il sostentamento del clero sono deducibili dal reddito complessivo in occasione della dichiarazione dei redditi, fino ad un massimo di € 1.032,00 Le offerte fatte nel corso dell'anno 2013 potranno essere infatti portate in deduzione nella dichiarazione dei redditi da presentare nel corso del 2014. Esistono quattro modi per fare un'offerta deducibile: -
i titolari di carte di credito possono inviare l'Offerta chiamando il numero verde 800-825000; -
mediante un versamento sul c/c postale n. 57803009 intestato all'ISTITUTO CENTRALE SOSTENTAMENTO CLERO (I.C.S.C.). I relativi bollettini prestampati sono in distribuzione nelle parrocchie e negli uffici postali; -
tramite bonifico bancario su uno dei conti correnti bancari appositamente predisposti dall'I.C.S.C. presso tutti i maggiori Istituti di credito; -
recandosi direttamente presso l'Istituto Sostentamento Clero della Diocesi di Milano — P.zza S. Stefano 14 — 20122 MILANO. |