Fin dalle sue origini, la Chiesa ha avvertito la necessità di provvedere al sostentamento di coloro che Gesù ha chiamato "gli operai" del Vangelo (Matteo 10,10). Infatti, come l'apostolo Paolo ricorda con chiarezza, "il Signore ha disposto che quelli che annunziano il Vangelo vivano del Vangelo" (1 Cor.9,14). Questa parola impegna la Chiesa in Italia a provvedere in particolare ai 37.000 Sacerdoti, secolari o religiosi, che svolgono il loro ministero a servizio delle diocesi. Si tratta di assicurare agli odierni "operai del Vangelo" una remunerazione adeguata alla loro condizione, tenendo presente sia la natura dell'ufficio che svolgono, sia le circostanze di luogo e di tempo perché con essa possano provvedere alle necessità della propria vita. Nel corso dei secoli la Chiesa ha sempre svolto un ruolo fondamentale nella società, dedicandosi alle attività pastorali più articolate, alle urgenze della carità, alla lotta contro le diverse forme di povertà (tossicodipendenza, emarginazione sociale, anziani abbandonati a se stessi, immigrati del terzo mondo,..). La Chiesa ha sempre promosso non solo servizi, ma soprattutto valori, quali pace e amore, rispetto della persona, solidarietà e giustizia. Lo Stato, riconoscendo il valore sociale delle molteplici attività ecclesiali ed in considerazione della rinuncia della Chiesa a qualsiasi forma di finanziamento pubblico diretto, ha previsto, con la revisione del Concordato, alcune misure per agevolarne il sostegno economico da parte dei cittadini, chiamati a sopperire con spirito di comunione, di solidarietà e di partecipazione alle sue necessità. Tali misure si riferiscono: - Alla possibilità di dedurre dal reddito imponibile alcune offerte effettuate dai cittadini;
- All'attribuzione alla Chiesa di una parte dell' otto per mille del gettito dell'IRPEF sulla base delle scelte espresse dai cittadini nelle loro dichiarazioni annuali dei redditi.
| | 130 anni di storia 1866-67: Soppressione delle corporazioni religiose e di molti enti secolari. I loro beni vengono incamerati dallo Stato. Sopravvivono solo i benefici connessi alla cura d'anime (benefici dei canonici, parrocchie e mense vescovili);Costituzione del fondo per il culto, con il compito di provvedere, mediante la congrua, ai redditi troppo scarsi di alcuni benefici; 1871 : Il 13 maggio, con la "Legge sulle Guarentigie", si prevede il riordino, la conservazione e l'amministrazione delle proprietà ecclesiastiche nel Regno. La disciplina rimane immutata. 1929 : l'11 febbraio vengono firmati a Roma i Patti Lateranensi: nel Concordato la disciplina dei rapporti patrimoniali Stato-Chiesa rimane invariata. Congrue e benefici sopravvivranno per altri 57 anni. 1984 : il 18 febbraio viene firmato a Roma l'accordo di Revisione del Concordato. L'Art. 7 n°6 istituisce una commissione paritetica per disciplinare la materia degli enti e dei beni ecclesiastici e per la revisione degli impegni finanziari dello Stato italiano. 1985 : la nuova disciplina è contenuta nella legge n° 222 del 20 maggio. 1987 : dal 1 gennaio lo stato non paga più le congrue e comincia a funzionare il nuovo sistema di sostentamento del clero; 1989 : il 1 gennaio entrano in vigore le offerte per il sostentamento del clero; 1990 : a maggio i contribuenti firmano per la prima volta per la destinazione dell'otto per mille del gettito complessivo dell'Irpef. |