Pubblicazione Informativa - Versione 2013

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IL SOSTEGNO ECONOMICO
ALLA CHIESA

Parlare di denaro? Imbarazzante. Non se siamo in banca, o trattiamo un affare, o acquistiamo o vendiamo qualcosa. In questi casi, nessun disagio. Ma se di mezzo c'è la Chiesa cattolica? Se ci sono sacerdoti e vescovi, se c'è la fede? Sacro e profano possono essere mescolati? Eppure la fede esiste perché è un dono di Dio che si incarna in una comunità concreta. Fatta di persone concrete. Fatta di chiese e altri edifici concreti. Ciascuno con le sue esigenze concrete. Se la Chiesa ha bisogno di denaro, è dunque per poter esistere, ossia per svolgere la sua missione nel mondo. E l'imbarazzo? C'è un pudore vero e uno falso: non parlare di denaro sarebbe un pudore del secondo tipo. Parliamone invece apertamente, perché tutto sia alla luce del sole. Parliamo delle necessità della Chiesa e di come tutti possiamo contribuire, a partire dalle offerte deducibili e dall'otto per mille. Parliamone senza imbarazzi. La credibilità della Chiesa può essere danneggiata dal silenzio, mai dalla chiarezza.

Fin dalle sue origini, la Chiesa ha avvertito la necessità di provvedere al sostentamento di coloro che Gesù ha chiamato "gli operai" del Vangelo (Matteo 10,10). Infatti, come l'apostolo Paolo ricorda con chiarezza, "il Signore ha disposto che quelli che annunziano il Vangelo vivano del Vangelo" (1 Cor.9,14). Questa parola impegna la Chiesa in Italia a provvedere in particolare ai 38.000 Sacerdoti, secolari o religiosi, che svolgono il loro ministero a servizio delle diocesi. Si tratta di assicurare agli odierni "operai del Vangelo" una remunerazione adeguata alla loro condizione, tenendo presente sia la natura dell'ufficio che svolgono, sia le circostanze di luogo e di tempo perchè con essa possano provvedere alle necessità della propria vita. Nel corso dei secoli la Chiesa ha sempre svolto un ruolo fondamentale nella società, dedicandosi alle attività pastorali più articolate, alle urgenze della carità, alla lotta contro le diverse forme di povertà (tossicodipendenza, emarginazione sociale, anziani abbandonati a se stessi, immigrati del terzo mondo...). La Chiesa ha sempre promosso non solo servizi, ma soprattutto valori, quali pace e amore, rispetto della persona, solidarietà e giustizia. Lo stesso Stato italiano, consapevole della forza e del valore sociale delle molteplici attività ecclesiali ed in considerazione della rinuncia della Chiesa a qualsiasi forma di finanziamento pubblico diretto, ha previsto, con la revisione del Concordato, alcune misure per agevolarne il sostegno economico da parte dei cittadini.


ATTUALE SISTEMA DI SOSTEGNO ECONOMICO ALLA CHIESA
(LEGGE 222/85)

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